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LA DIETA SECONDO ME

Documento aggiornato il 2006/11/25

Premetto che prima di affrontare una dieta è opportuno rivolgerci al proprio medico, il quale saprà indirizzarci verso la dieta giusta, tenendo conto delle esigenze e caratteristiche specifiche di ognuno di noi.

Se alla domanda: Vale la pena vivere una vita mangiando da malato per morire sano ?
La risposta è NO!, allora questa pagina non ti interessa.
Se la risposta è: ovviamente NO, chi mai vuole mangiare male ? Cosa intendi per mangiare da malato ? Allora sei nel posto giusto.

Quello che segue è solo un discorso -teorico e generale-, anche se molto importante dal mio punto di vista.
Si tratta di un concetto da tenere bene in mente prima di affrontare una dieta.
Per spiegarlo userò una similitudine. Siamo come un fiume: viene alimentato da una o più sorgenti e sfocia in mare.
Ha le sue riserve: anse, laghetti, falde sotterranee, ...

fiume normale fiume magro fiume grasso
Fiume normale Fiume 'magro' Fiume 'grasso'
fiume con i 3 stati in colori diversi   Legenda:
s1, s2 = sorgenti
L = Lago
sea = Mare
Fiume magro/normale/grasso
in falsi colori

In modo molto elementare (e grossolano), se le sorgenti introducono nel fiume un 'tot' di acqua, questa stessa quantità sfocia tutta in mare (meno l'acqua che evapora lungo il percorso).
Se si cambia bruscamente l'apporto di acqua, ad es. aumentando la portata delle sorgenti, ci sarà un periodo di assestamento in cui le varie 'riserve' ne accumulano un pò (i laghetti aumentano di livello e si allargano, ...) ma poi, una volta assestata la situazione, pur risultando il fiume più largo e i laghetti più alti, 'tot' acqua entra, 'tot' acqua sfocia (si perde solo quella che evapora). Anche riducendo bruscamente l'apporto, il fiume gradualmente si adatta alla nuova situazione fino a diventare 'magro' e una volta a regime, di nuovo, l'acqua che entra è uguale a quella che esce.

Questa similitudine è per dire dire che non ha senso fare una dieta per calare 'tot' Kg, perchè nel momento in cui si è calati e si riprende a mangiare come prima, si torna anche a pesare come prima, è solo questione di tempo (settimane o mesi o anni).
Quindi dobbiamo per forza rassegnarci a mangiare di meno e conviene farlo gradualmente, altrimenti non riusciamo ad abituarci all'idea che si tratta di un modo di vivere e non di uno sforzo temporaneo.
La ragione della gradualità sono sia fisiologiche che psicologiche.
Questo si traduce nella regola che più in fretta si dimagrisce, più in fretta si riprende il peso.
Un discorso analogo si può fare per calare di peso, ma per questo caso, di solito, ci sono ostacoli prevalentemente psicologici.
E' difficile dire qual'è il fabbisogno calorico di ognuno di noi, dato che questo dipende dal tipo di attività e dal metabolismo.

Nel mio caso se vedo che nell'arco di 1 settimana o 1 mese sono aumentato di un 1 Kg (il peso ha delle oscillazioni giornaliere anche di 1-2 Kg, ma facendo la media lungo parecchi giorni e misurando il peso alla stesa ora no) so che ho mangiato troppo e di conseguenza devo mangiare meno.

Non è l'abbuffata di una volta a fregare (il metabolismo stesso ci aiuta in questo senso perchè l'organismo ha difficoltà ad assorbire tutto il nutrimento in più che arriva improvvisamente), bisogna solo evitare il lento e inesorabile aumento di peso durante le settimane.

Conviene mangiare di tutto, dolci compresi, ma in quantità (molto) limitata.

Anche l'attività fisica è molto importante, anch'essa va fatta costantemente, non serve fare sport faticosi, è sufficiente anche solo camminare di buon passo 20 minuti al giorno. A chi piace suggerisco le discipline orientali: Yoga, Qigong, TaiChi.

Stefano Di Paolo

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